Postcards from Fuorisalone 2018

Anche quest'anno non ho rinunciato a trascorrere una giornata in una delle città che amo più al mondo, in uno dei periodi che più mi attirano: quello del Fuorisalone. Cinque giorni in cui la città (ed i suoi dodici poli del design) si riempiono di mobili, oggetti e creazioni originali. Cinque giorni in cui sia gli appassionati di design che i semplici curiosi possono ammirare sperimentazioni e concrete realizzazioni. Curiosi? Scopriamo insieme tutto ciò che abbiamo fotografato per voi.

Il mio racconto dal Fuorisalone 2018

Rispetto al tradizionale giro delle scorse edizioni (che aveva come centro nevralgico la zona di Brera) quest'anno abbiamo voluto cambiare.

Siamo comunque partiti da via Savona, nel quartiere di Tortona. Una capatina da Moooi, a cui sono dedicate le prime immagini, non si può evitare in queste giornate. L'esposizione dei designer olandesi è stata dedicata quest'anno al Museo degli animali estinti. Ogni singola ambientazione è stata pensata facendo particolare attenzione alle caratteristiche di ogni animale. Bello, nella solita location stupenda, ma meno entusiasmante del solito. Sul sito ufficiale (cliccando qui) potrete farvi anche un tour virtuale a 360°.

Una capatina da Stone Island (dove una scurissima ambientazione impediva di scattare qualsiasi immagine) e poi via verso la zona di Sant'Ambrogio, che non avevo mai visitato durante il Fuorisalone. 

Delusione. Lo ammetto. Le installazioni non mi sono piaciute. 

E se non fosse stato per per Curious Boy, che non conoscevo, sarebbe stato completamente negativo. Invece presso l’Antico Oratorio della Passione (in Piazza Sant’Ambrogio, sulla sinistra della Basilica) è stata presentata Play, la nuova collezione di carte da parati e arredi di questo brand, bello e coloratissimo.

Veloce tappa pranzo e poi via in fretta fino a Corso Buenos Aires dove presso l'ex Casello Daziario Ovest di Porta Venezia è stata allestita la mostra “Elio Fiorucci, creatività e genio”. Unica visita di questa zona del Fuorisalone (chiamata Rainbow District) che è stata un po' la novità di quest'anno. 

Ultima tappa per la zona di Ventura, divisa in Ventura Centrale (proprio dietro alla stazione dei treni) e Ventura Project (nella zona di Piazzale Loreto). Noi abbiamo visitato quest'ultima, quando ormai la fatica cominciava a farsi sentire. E pesantemente anche. Vorresti vedere tutto, ma ovviamente non è  possibile. 

Ci siamo concentrati su tre spazi: il Loft, una galleria d’arte in via Donatello, poco interessante ed il FuturDome di via Paisello, una intera (e bellissima) palazzina appena ristrutturata in cui in ogni ambiente vi era una installazione. Le esposizioni che mi hanno incuriosita maggiormente sono state le esposizioni presso l’ex Facoltà di Farmacia di viale Abruzzi 42, una intera struttura universitaria riempita di originali invenzioni, così come lo studio di design di Joann Tan con le lampade a forma di gatto e le alzatine con i topini vestiti da ballerina che vedete nelle ultime immagini.

Stancante, ma bello. 

E dalla prossima edizione (giuro) tornerò a concentrarmi su Brera.

A presto,

Eni