Fuorisalone 2017

Se andiamo sul sito ufficiale del Fuorisalone e cerchiamo una definizione di questo evento, troviamo la seguente descrizione: l'insieme degli eventi distribuiti in diverse zone di Milano che avvengono in corrispondenza del Salone Internazionale del Mobile. 

E fin qui, tutto ok. Ma il Fuorisalone (che io quest'anno ho visto solo in differita grazie alle immagini di Abe) è davvero qualcosa di più completo. È atmosfera, fermento, design, innovazione, moda e tanto tanto altro ancora.

Le immagini dal Fuorisalone 2017

Giunto ormai alla veneranda età di trenta (e più) anni, il Fuorisalone continua a far parlare di sé, delle sue creazioni innovative, della moltitudine di persone che inondano la città in questa settimana e dei brand che espongono le proprie creazioni. Da martedì 4 a domenica 9 aprile, per 6 giorni, molte zone di Milano (da Brera a Lambrate, da via Tortona alla Triennale) hanno ospitato all'interno di spazi ex industriali recuperati ma anche di cortili, magazzini e vere e proprie abitazioni, tutte le novità del mondo del design e della creatività. Non solo made in Italy, quindi. 

Nelle foto a seguire potete vedere innanzi tutto Moooi: uno spazio ricreato a forma di grande albergo di lusso in cui sono stati realizzati diversi ambienti. Lampade, tappeti, stampe per ogni angolo dell'abitazione, dal salotto, alla camera da letto per finire alla toilette. 

Anche quest'anno in via Savona, Stone Island e Agnelli hanno esposto insieme. Le originali biciclette di Agnelli che il brand stesso definisce come “progetti unici” realizzati “utilizzando pezzi di varia provenienza” riuscendo così a trasformare “una bicicletta in un oggetto di lusso”, Stone Island ha invece esposto 50 capi in 50 colori diversi (foto di copertina) per una edizione limitata in Dyneema, la fibra leggera più robusta e più resistente al mondo. 

Progettare è un gioco, giocare un progetto 

Al Chiostro minore di San Simpliciano, nella zona di Brera, era invece possibile incontrare i più importanti talenti dell’artigianato e del design della Danimarca,  alla mostra Mindcraft17. 18 artisti danesi con progetti ad hoc per la mostra, basati sul senso del tempo o su un momento particolare della giornata. Sempre a Brera, nello showroom di Moroso in via Pontaccio era esposta la creazione di Achilleas Souras chiamata Save Our Souls. Praticamente un igloo gigante (nel quale si poteva anche entrare) costruito con 1.500 giubbotti di salvataggio provenienti dall'isola di Lesbo e appartenenti ai migranti in fuga. 

Se il mood dell'edizione 2017 del Brera Design District era  “Progettare è un gioco, giocare un progetto”, le stampe colorate e tridimensionali di Pao ci stavano proprio a pennello. 

Che dire insomma?!?!? "Quest'anno non ce l'ho fatta ma l'anno prossimo non mancherò" dovrebbe essere lo stimolo di tutti, curiosi o meno. Fidatevi, io ci sono stata la prima volta quattro anni fa e una volta che ci vai vorresti sempre tornare. E voi che mi leggete ogni giorno, ci siete stati? Se ci siete stati, cosa vi è piaciuto di più? 

Un bacio,

Eni