Made in Italy e creatività napoletana: le borse di Francesca Torsi

 

Avere un blog ed avere quindi la possibilità di raccontare le proprie emozioni e le proprie storie è una cosa particolare. È uno spazio aperto, interamente gestito da me, nel quale posso scrivere di ciò che mi piace, di ciò che non mi piace e raccontare storie di persone, aziende e molto altro ancora. Certe volte queste storie aziendali mi vengono proposte, in altri casi sono io invece a contattare direttamente l'azienda o il brand di cui parlo e così è stato per Francesca Torsi. Vi avevo già parlato di lei in un post su Styleblend, il magazine online con cui collaboro da qualche mese, ma ho deciso di farlo anche qui. Un po' perché in questi giorni del Fuori Salone si parla tanto di design e di Made in Italy, un po' perché la sua creatività è davvero originale. Volete scoprire la sua storia? Seguitemi....

La creatività napoletana di Francesca Torsi 

Non avevo mai sperimentato nel blog il concetto dell'intervista e dopo un lungo scambio di mail con Francesca, mi sono detta: perché non provare questa nuova esperienza? Sono contenta di averlo fatto proprio con lei ed eccovi allora il risultato.

E: Ciao Francesca. Tutte le tue creazioni hanno come base il legno, perché? 

F: Il legno è da sempre una passione di famiglia. La lavorazione dello stesso viene ereditata dal mio nonno Giovanni che, con le sue mani, era in grado di realizzare e creare meraviglie. Mani esperte di restauratore delle Soprintendenze Artistiche napoletane ed artigiano per passione personale.

E: Quali motivazioni ti hanno spinta e dopo quanto tempo hai avuto i primi risultati? 

F: Volevo realizzare qualcosa che non fosse visto e rivisto; volevo realizzare qualcosa di inusuale mai visto prima, volevo “osare” e credo d’esserci riuscita. Il mio progetto di fusione di due materiali così diversi è durato poco più di due anni costellato di difficoltà ed errori ma poi, gli sforzi e le prove hanno raccolto buoni frutti.

E: Che tipo di legno ed a che lavorazione viene sottoposto?

F: Il nostro legno è un multistrato marino “Okumè” che viene impiegato per costruire parte degli scafi di piccoli natanti ed in particolar modo dei gozzi napoletani. Abbiamo scelto questo tipo di legno per la sua malleabilità, morbidezza, venature e soprattutto perché ha una alta impermeabilità. La nostra lavorazione è il traforo, una lavorazione eseguita a mano benché minimamente meccanizzata.

E: A cosa ti ispiri per le tue nuove creazioni?

F: Le creazioni sono ispirate in particolar modo alla mia passione per la natura. La Collezione intera non rispecchia null’altro che ciò che vivo nel quotidiano ed osservo.

E: I nomi delle tue borse da cosa derivano?

F: “Flowers” dal fatto che sono un’amante dei colori e degli odori evocativi dai fiori e dalle piante, dalle loro forme, colori ed intrecci; “Waves” non è altro che l’amore incondizionato che nutro per il mare, per la pace e la tempesta che mi crea solo guardarlo o respirarlo vivendo io, in una città come Napoli che, mi offre questo spettacolo quotidianamente; “Quilterbag” beh, quella è la mia vera opera d’arte. E’ nata da una sfida fra mio padre Francesco che si occupa del taglio e me. La sfida vera era creare la sensazione di trapuntatura che venisse fuori dal legno come se fosse naturale. 

E: Qual'è il momento della giornata in cui ti piace maggiormente pensare e creare nuove borse?

F: La sera con l’avvicendarsi della notte è il momento in cui riesco a spogliarmi delle preoccupazioni e dal ritmo frenetico del quotidiano ed a buttar giù schizzi di idee che poi nel giorno seguente sviluppo provando ad immergermi totalmente.

E: Da quanto tempo hai iniziato questa attività?

F: La mia azienda nasce 6 anni fa ed è da circa 4 che ci siamo concentrati esclusivamente sullo sviluppo e la riuscita di questo prodotto.

E: Attualmente in quanti paesi vengono venduti i tuoi prodotti?

F: La commercializzazione del prodotto, dopo la presentazione della nuova collezione alla Fashion Week di Milano, si è inserita negli Emirati Arabi Uniti ed ora procediamo verso numerose altre mete internazionali ma è tutto in divenire e da brava napoletana, resto scaramantica.

8 domande per conoscere meglio Francesca Torsi

Poter conoscere persone che non avrei mai avuto la fortuna di incontrare è uno degli aspetti che amo maggiormente dell'avere un mio spazio online. Capitano persone di ogni tipo, talvolta anche negative, ma molto spesso sono delle persone speciali, come nel caso di Francesca. Le sue opere sono delle vere e proprie opere d'arte, come potete vedere in queste immagini o nella sua pagina Facebook.  Quando le ho chiesto quale mercato le avrebbe dato più soddisfazione in futuro, mi ha dato la risposta che mi ha colpita di più. Eccola: "Ovunque ci sia uno spirito in grado di comprendere l’opera d’arte che vi è in essa, lì sarà la sua casa indipendentemente della parte del mondo in cui questa casa sarà. Mi aspetto solo quello che dovrà accadere d’altronde è così che va la vita ed è così che va tutto ciò che si crea nonostante tutto quello che terrenamente si possa fare per arrivare e giungere ad una meta". 

Spero veramente che vi piacciano. Un bacio e buona giornata,

Eni